Anno Accademico 2021-2022
Vol. 66, n° 1, Gennaio - Marzo 2022
Seduta Commemorativa
16 novembre 2021
Seduta Commemorativa
16 novembre 2021
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Ho avuto la fortuna di lavorare per alcuni anni, a partire dal 1980, nel reparto di Dermatologia Pediatrica diretto dal professor Attilio Voglino e di ricevere i suoi insegnamenti scientifici e, soprattutto, di comportamento.
È stato un vero pioniere della Dermatologia del bambino in Italia. Laureatosi a Roma nel 1949, all’età di 26 anni, ha manifestato fin da quell’epoca grande interesse per questa particolare branca. Convinto della necessità di una solida base di conoscenze pediatriche, si è specializzato dapprima in Pediatria e successivamente in Dermatologia. Già in servizio nei primissimi anni ’50 presso l’Istituto Dermopatico dell’Immacolata (IDI), ha pubblicato subito i primi lavori scientifici su «Minerva Dermatologica», uno dei quali, riguardante la malattia di Behcet, è stato segnalato sulla prestigiosa rivista «La presse medicale». Nel 1967 ha conseguito la libera docenza in Dermatologia presso l’Università Cattolica di Roma.
Nel 1969, già noto nel mondo scientifico, veniva nominato Socio onorario dell'Accademia Lancisiana, dall'allora Presidente Prof. Alfredo D'Avack.
Nel 1972 assumeva l'incarico di Primario di Dermatologia Pediatrica all'IDI. Era la prima Divisione italiana, totalmente autonoma, di questa particolare branca, che oggi, a 50 anni di distanza, ha confermato la sua peculiarità attraverso Società nazionale, europea, e mondiale e Congressi dedicati. Un Caposcuola profetico dunque, tanto da essere menzionato nel volume del Prof. Carlo Gelmetti dal titolo: “Storia della Dermatologia e della Venereologia in Italia”.
Nel 1973 è stato chiamato a succedere al dottor Ugo Piazza, quale Dermatologo, presso la Direzione di Sanità e Igiene del Governatorato Città del Vaticano, svolgendo questa attività durante tre pontificati. Ha pubblicato numerosissimi lavori scientifici su riviste italiane ed estere, partecipando attivamente a congressi in tutto il mondo. Parlando correntemente inglese e francese, si trovava a suo agio nei meeting internazionali, divenendo amico di altri grandi dermatologi quali M. Larrègue, Y. De Prost, A.M. Pierini, R. Happle, solo per citarne alcuni. Nel 1988, lasciato il servizio all’IDI, ha proseguito fino a pochi anni fa la professione e soprattutto il suo impegno scientifico.
È stato socio onorario di alcune delle principali Società Dermatologiche Italiane tra le quali ADOI (Dermatologi Ospedalieri), SIDerP (Dermatologi Pediatri Italiani), per molti anni, ha fatto parte del comitato editoriale dell’«European Journal of Pediatric Dermatology».
I tratti peculiari del suo carattere erano assai facilmente identificabili. Innanzitutto uno straordinario altruismo, direi innato: a soli 15 anni ha ricevuto la Medaglia di bronzo al valor civile per aver effettuato un salvataggio in mare! Era, infatti, un grande sportivo praticante: nuoto soprattutto (nativo di Gaeta), ma anche ciclismo e ginnastica. Quindi, la gentilezza d’animo; con una frase abusata direi “da signore d’altri tempi”. Amante dei fiori e della poesia, particolarmente dell’Ottocento italiano, scriveva egli stesso poesie. Innamorato della sua famiglia, non gradiva particolarmente le luci della ribalta: raramente in prima fila, che lasciava volentieri ad altri, partecipava alle discussioni congressuali per soddisfare il suo desiderio di apprendere e di approfondire. Amava insegnare ai giovani dermatologi, spronandoli allo studio, ma anche a non aver timore di affrontare le platee congressuali. Ed eravamo certi del suo aiuto in caso di necessità!
Non posso concludere questo ricordo senza nominare chi molto più di me ha lavorato con il professor Voglino e ne è stato l’allievo principale: Mauro Paradisi, che ci ha lasciato prematuramente nel drammatico 2020. Avrebbe condiviso e illuminato con la sua sensibilità questo ricordo.