Anno Accademico 2022-2023
Vol. 67, n° 2, Aprile - Giugno 2023
Simposio: Cuore Polmone
07 marzo 2023
Già Dirigente Medico Cardiologia 1, Az. Osp. San Camillo-Forlanini, Roma.
Salvator Mundi International Hospital Roma. Università di Roma “Sapienza.
Simposio: Cuore Polmone
07 marzo 2023
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Negli ultimi decenni, in quasi tutte le branche ed i settori della Medicina si sono verificati dei cambiamenti diagnostico-terapeutici, grazie alla ricerca e ai rapidi e a volte impensabili sviluppi tecnologici applicati alle scienze bio-mediche. Ciò ha determinato un aumento delle conoscenze, l’introduzione di nuove terapie, farmacologiche e non, nella pratica clinica, la necessità di adottare nuovi protocolli e di creare Linee Guida sempre aggiornate e adattate alle nuove applicazioni diagnostico-terapeutiche. Per quanto riguarda alcune innovazioni tecnologiche diagnostiche si pensi a:
Per quanto riguarda le innovazioni terapeutiche vanno ricordate:
le nuove tecniche cardiochirurgiche di TAVI e TAAVI, la mitraclip, la chirurgia mini invasiva e robotica, la CVG con IVUS, la PTCA con vari tipi di stent, la CoroTAC, la Cardio-RM.
L’introduzione delle nuove tecnologie e delle nuove terapie ha sicuramente aumentato le possibilità di formulare diagnosi più corrette e di ottimizzare le terapie in modo personalizzato, ma ha anche aumentato i costi di gestione della Sanità, con una disponibilità di risorse non omogenea su tutto il territorio nazionale. Ciò ha richiesto un ripensamento generale sulla gestione diagnostico-terapeutica dei pazienti e delle loro patologie, anche a livello di prevenzione primaria e secondaria, con una necessaria rivalutazione della clinica e una più stretta aderenza ai percorsi diagnostico-terapeutici ed assistenziali tracciati dalle Società Scientifiche attraverso Linee Guida.
Il MMG e il Cardiologo oggi hanno a disposizione vari presidi diagnostici:
Per quanto riguarda lo studio delle valvulopatie, va sottolineato con forza il rilievo della CLINICA che permette una valutazione precisa della storia e dello stato sintomatologico del paziente, un esame obiettivo appropriato, in particolare l‘ascoltazione dei toni ed eventuali soffi cardiaci e la ricerca dei segni di scompenso cardiaco, la valutazione delle co-morbidità e delle condizioni generali del paziente. In una fase successiva vanno definiti in modo dettagliato gli altri aspetti anatomo-funzionali del cuore e dei vasi, utilizzando le diverse tecniche diagnostiche disponibili. Tra queste:
Successivamente all’inquadramento clinico e strumentale vanno comunque fatte altre valutazioni che comprendono:
Anche per quanto riguarda la valutazione della cardiopatia ischemica va ribadito il rilievo della CLINICA che permette di ricostruire la storia e la sintomatologia del paziente, di identificare i possibili fattori di rischio che connotano il livello di probabilità di malattia, di effettuare un esame obiettivo corretto, con l‘ascoltazione dei toni cardiaci e degli eventuali soffi e la ricerca dei segni di scompenso cardiaco, la valutazione delle co-morbidità e delle condizioni generali del paziente. Successivamente si devono precisare gli aspetti diagnostici e anatomo-funzionali, utilizzando le diverse tecniche disponibili.
L'approccio di gestione diagnostica comprende sei fasi:
Fase 1. Valutare i sintomi e i segni, per identificare i pazienti con possibile angina instabile o altre forme di SCA.
Fase 2. Valutare le condizioni generali e la qualità della vita del paziente, in assenza di angina instabile o di altre sindromi coronariche acute.
Fase 3. Valutare le co-morbilità, che potrebbero potenzialmente influenzare le decisioni terapeutiche e far considerare altre potenziali cause dei sintomi; valutare la funzione ventricolare sinistra con test di base.
Fase 4. Stimare la probabilità clinica di coronaropatia ostruttiva.
Fase 5. Effettuare test diagnostici a pazienti selezionati per stabilire la diagnosi di CAD.
Fase 6. Scegliere la terapia più opportuna e personalizzata, una volta confermata la diagnosi di CAD ostruttiva.
Fase 1. Un'accurata anamnesi è la pietra angolare della diagnosi di angina. È possibile ottenere un alto grado di certezza di una diagnosi basata solo sull'anamnesi, sebbene l'esame obiettivo e i test oggettivi siano molto spesso necessari per confermarla, per escludere diagnosi alternative e valutare la gravità della malattia di base. L'anamnesi deve includere qualsiasi manifestazione di cardiopatia e i possibili fattori di rischio (es. storia familiare di cardiopatia, dislipidemia, diabete mellito, ipertensione, BPCO, fumo e altri fattori dello stile di vita).
Si riporta una delle classificazioni più adottate nella valutazione dell’angina, quella della Canadian Cardiovascular Society:
Fase 2. L'esame fisico di un paziente con sospetta coronaropatia è importante per valutare la presenza di anemia, ipertensione arteriosa, cardiopatia valvolare, cardiomiopatia ipertrofica o aritmie di vario tipo. Inoltre può essere utile:
Fase 3. I test di prima linea nei pazienti con sospetta coronaropatia includono test biochimici di laboratorio standard, un ECG a riposo, un possibile monitoraggio ECG h. 24, un ECO basale e, in pazienti selezionati, una radiografia del torace. Lo studio ECO fornirà importanti informazioni sulla funzione e sull'anatomia cardiaca. La FEVS è spesso normale nei pazienti con cardiopatia ischemica cronica. Una ridotta funzionalità del VS e/o anomalie della cinetica parietale possono aumentare il sospetto di danno miocardico ischemico; un modello di disfunzione del VS, che segue il territorio di distribuzione delle coronarie, è tipico nei pazienti che hanno già avuto un IMA. L‘ECO è un importante strumento clinico per l'esclusione di cause alternative di dolore toracico e aiuta anche a diagnosticare malattie cardiache concomitanti, come valvulopatie, insufficienza cardiaca e la maggior parte delle cardiomiopatie.
Fase 4. Valutazione della probabilità pre-test e della probabilità clinica di malattia coronarica. La probabilità che il paziente abbia la malattia se il test è anormale e la probabilità che il paziente non abbia la malattia se il test è normale dipendono dalla prevalenza della malattia nella popolazione studiata. I test diagnostici sono più utili quando la probabilità è intermedia. Quando la probabilità è alta, è necessario studiare un gran numero di pazienti per identificare i pochi pazienti che non hanno la malattia, e un risultato negativo del test può raramente escludere la presenza di coronaropatia ostruttiva. All’opposto, quando la probabilità è bassa, un test negativo può escludere la malattia ed è maggiore la probabilità di un test falsamente positivo. Nei pazienti agli estremi dell'intervallo di probabilità, è quindi ragionevole astenersi dal test diagnostico e presumere che il paziente abbia o meno una coronaropatia ostruttiva sulla base della sola valutazione clinica.
Fase 5. I test funzionali non invasivi per la diagnosi di coronaropatia ostruttiva sono progettati per rilevare l'ischemia miocardica attraverso alterazioni dell'ECG, anomalie della cinetica parietale mediante CMR da stress o ECO da stress o alterazioni della perfusione mediante SPECT, PET ECOcardiografia o CMR con contrasto. L'ischemia può essere provocata dall'esercizio fisico o da stress farmacologici, sia per aumento del lavoro miocardico e della richiesta di O2, sia per l'eterogeneità della perfusione miocardica dovuta alla vasodilatazione. I test funzionali non invasivi sono associati a un'elevata precisione per il rilevamento della stenosi coronarica limitante il flusso rispetto ai test funzionali invasivi [FFR]. L'aterosclerosi coronarica di grado inferiore (stenosi <50-70%) non viene rilevata dai test funzionali; pertanto, in presenza di un test negativo, i pazienti dovrebbero ricevere soltanto raccomandazioni e terapie per modificare i vari fattori di rischio. La valutazione anatomica non invasiva, visualizzando il lume e la parete dell'arteria coronarica attraverso un mezzo di contrasto e.v., può essere eseguita con la coro-TC, che ha un'elevata precisione per il rilevamento delle stenosi coronariche ostruttive definite dall'ICA, poiché entrambi i test sono basati sull'anatomia. Tuttavia, le stenosi stimate al 50-90% dall'ispezione visiva non sono necessariamente funzionalmente significative, cioè non sempre inducono ischemia miocardica. Pertanto, si raccomandano test funzionali non invasivi o invasivi per un'ulteriore valutazione della stenosi angiografica rilevata mediante TC coronarica o angiografia invasiva, a meno che non si tratti di stenosi >90%. Ai fini diagnostici, la CVG è necessaria solo nei pazienti con sospetta coronaropatia in caso di test non invasivi inconclusivi o, eccezionalmente, nei pazienti con particolari professioni, per questioni normative. La CVG può essere indicata se la valutazione non invasiva suggerisce un rischio di eventi elevato, per scegliere il tipo di rivascolarizzazione da effettuare. Nei pazienti con un’elevata probabilità clinica di coronaropatia e sintomi che non rispondono alla terapia medica o con angina tipica a basso carico e in cui la valutazione clinica iniziale indica un rischio di eventi elevato, può essere ragionevole effettuare una CVG precoce senza precedente stress test, per identificare lesioni potenzialmente rivascolarizzabili. La valutazione funzionale invasiva dovrebbe integrare la CVG, specialmente nei pazienti con stenosi coronariche del 50-90% o malattia multivasale, data la frequente discrepanza tra la gravità angiografica ed emodinamica delle stenosi coronariche.
Fase 6. Una volta confermata la diagnosi di CAD ostruttiva, scegliere la terapia più opportuna: medica (farmacologica, dietetica, fisica), chirurgica, emodinamica interventistica.
Relativamente ai costi della gestione diagnostico-terapeutica di un paziente cardiopatico, va rilevato che questi possono differire da Stato a Stato, essendo mediamente più elevati negli USA rispetto alle nazioni europee. A titolo esemplificativo si riportano i tariffari DRG italiani, in Euro.
COSTI INTERVENTI CHIRURGICI (in regime di ricovero ordinario oppure in day surgery)
45 Bypass aorto-coronarici multipli (C.E.C.) | 8.700,00 |
46 Bypass aorto-coronarico singolo (C.E.C.) | 8.200,00 |
47 Cardiochirurgia a cuore aperto, compresi aneurismi o sostituzioni valvolari multiple o sostituzione aortica o plastica dell'aorta (C.E.C.) | 8.700,00 |
48 Cardiochirurgia a cuore chiuso (senza C.E.C.) | 4.600,00 |
62 Sostituzione valvolare in heart port | 8.400,00 |
63 Sostituzione valvolare singola (C.E.C.) | 8.400,00 |
64 Sostituzioni valvolari con BAC (C.E.C.) | 9.500,00 |
66 Valvuloplastica cardiochirurgica | 5.500,00 |
COSTI CARDIOLOGIA INTERVENTISTICA (trattamenti completi)
68 Angioplastica coronarica vaso singolo, con o senza trombolisi comprensivo di eventuale applicazione di stents | 3.000,00 |
69 Angioplastica coronarica vasi multipli, con o senza trombolisi comprensivo di eventuale applicazione di stents | 3.500,00 |
72 Cateterismo destro e sinistro e calcolo portate e gradienti con coronarografia + ventricolografia destra e sinistra | 2.600,00 |
74 Coronarografia + ventricolografia sinistra + cateterismo sinistro | 1.550,00 |
75 Coronarografia circolo nativo + studio selettivo di by-pass venosi ed arteriosi + ventricolografia sinistra + cateterismo sinistro | 2.200,00 |
76 Defibrillatore, impianto definitivo comprensivo dell'eventuale impianto/espianto | 4.800,00 |
78 Mappaggio elettromeccanico endocavitario, qualsiasi metodica | 1.800,00 |
82 Rivascolarizzazione miocardica, qualsiasi metodica | 5.200,00 |
85 Studio elettrofisiologico endocavitario | 2.000,00 |
86 Valvuloplastica non cardiochirurgica | 2.300,00 |
COSTI PRESTAZIONI CARDIOLOGICHE
2256 ECG di base | 31,00 |
2257 ECG di base e dopo sforzo (test di Master) | 70,00 |
2258 ECG di base e dopo sforzo (Treadmill) | 70,00 |
2259 ECG dinamico secondo Holter (24 h) | 100,00 |
2261 Monitoraggio della PA dinamico continuo (24 h) | 100,00 |
2262 Studio elettrofisiologico transesofageo diagnostico o terapeutico | 310,00 |
2263 Test ergometrico (prova con cicloergometro o al tappeto rotante) | 100,00 |
2264 Test ergometrico (prova con cicloergometro o al tappeto rotante) con determinazione consumo di O2 | 115,00 |
2265 Tilt test | 150,00 |
RMN | |
2425 Uso di qualsiasi mezzo di contrasto | 78,00 |
2426 Angio R.M.(qualsiasi distretto vascolare - a distretto) | 360,00 |
2435 R.M.cuore | 360,00 |
TAC | |
2441 Uso di qualsiasi mezzo di contrasto | 78,00 |
2442 Angio T.C.di qualsiasi distretto - a distretto con eventuale ricostruzione 3D- | 210,00 |
MEDICINA NUCLEARE
2484 Angiocardioscintigrafia di primo passaggio | 80,00 |
2485 Angiocardioscintigrafia all'equilibrio | 104,00 |
2487 SM a riposo (SPECT) | 188,00 |
2488 SM a riposo (planare) | 160,00 |
2489 SM a riposo e dopo stimolo (PET) | 600,00 |
2490 SM a riposo e dopo stimolo (planare) | 296,00 |
2491 SM per l'identificazione della vitalità mediante reiniezione | 160,00 |
2492 Scinti o tomo SM a riposo e dopo stimolo (SPECT) | 328,00 |
2493 Studio della funzione ventricolare globale e regionale (GATED-SPECT) | 96,00 |
Pertanto nella scelta dell’iter diagnostico occorre tener conto delle disponibilità locali, delle apparecchiature idonee, dei tempi di attesa, delle risorse economiche locali e dei costi, che possono differire da regione a regione.
Scelte di un test diagnostico: costi
Test da sforzo | 1X |
Ecostress | 2X |
Scintigrafia miocardica | 5X |
Coronarografia | 20X |
Un altro aspetto non trascurabile da considerare nella scelta dei test è la sicurezza riguardo alla esposizione a sostanze radioattive. L’esposizione a radiazioni di 10 millisieverts (mSV) è associata ad un incremento della possibilità di un cancro letale di 1/2000 circa.
Dose stimata da:
Rx torace | 0.04 to 0.10 mSv |
TAC cardiaca | 1.5 to 2.0 mSv |
Coronarografia | 2.1 to 2.3 mSv |
Scintigrafia miocardica perfusionale | 8 to 12 mSv |
Tomografia computerizzata a spirale multistrato coronarica | 13 to 18 mSv |
In sintesi si riportano le conclusioni del 2021 della Task Force della Società Europea di Cardiologia redatte con i contributi di 12 Società Scientifiche:
“The Task Force acknowledge the fact that healthcare budgets are, in many circumstances, limited and thus that certain recommendations and goals may not always be attainable. However, the current guidelines do not provide cost-effectiveness analyses. Large national and regional differences in budgets and costs associated with both interventions and diseases/events preclude valid universal cost-effectiveness analyses. However, some recommendations clearly have financial implications, either in terms of costs for individual patients and/or in terms of budget impact. Some of these recommendations pertain to diagnosis (e.g. large-scale use of expensive imaging tests such as computed tomography), others to interventions (e.g expensive drugs, such as novel lipid-lowering or anti-diabetic drugs). For such recommendations, it is inappropriate to ‘unconditionally’ implement them without first considering cost-effectiveness in a national or regional context or, ideally, to perform formal cost-effectiveness analyses with country-specific input parameters and cost-effectiveness thresholds”.
BIBLIOGRAFIA
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