Prof.ssa Rosa Vaccaro

Dipartimento di Scienze Anatomiche, Istologiche Medico Legali e dell'Apparato Locomotore, “Sapienza” Università di Roma

Articolo pubblicato in:

Anno Accademico 2023-2024

Vol. 68, n° 1, Gennaio - Marzo 2024

Conferenza: Il Museo Anatomico ‘Eugenio Morelli’ dell'Ospedale Forlanini

12 dicembre 2023

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Il Museo Anatomico ‘Eugenio Morelli’ dell'Ospedale Forlanini

R. Vaccaro

Il Museo Anatomico è stato fondato da Eugenio Morelli nel 1941. Nella prima metà del 900, Eugenio Morelli è uno dei nomi di spicco della Medicina sociale e della lotta antitubercolare in Italia. Studiò Medicina prima a Firenze e poi a Pavia ed è cresciuto a stretto contatto con l’ambiente scientifico pavese che era radunato intorno alla figura di Camillo Golgi. Questo giustifica la predilezione di Morelli per lo studio del sistema nervoso. Nel 1928 Eugenio Morelli arriva a Roma, a ricoprire la prima cattedra italiana di Tisiologia. La creazione del Museo Anatomico va quindi contestualizzata.

Nel 1934 lo stesso re Vittorio Emanuele III, insieme alla Regina Margherita, inaugura il sanatorio Forlanini, originariamente chiamato ‘Istituto Benito Mussolini’, una struttura ospedaliera di avanguardia per il trattamento della patologia del tempo, la tubercolosi e Morelli ne è il direttore. Morelli ha una mente aperta ed è un pioniere. Il suo obiettivo principale è l'obiettivo sanitario. Il suo progetto sanitario nell'ospedale Forlanini è un progetto promotore della salute, intesa in modo moderno, come benessere psico-fisico. In questa direzione possiamo leggere la creazione di un enorme parco che, oltre a contribuire alla salubrità dell'aria per i malati, ha anche un ruolo sociale. Eugenio Morelli promuove inoltre la costruzione di un teatro all'interno dell'ospedale per le attività culturali e ludiche.

Ma Morelli ha anche un progetto educativo: l'ospedale Forlanini è un centro di riferimento per la lotta antitubercolare in Italia, sede di convegni che ospitano studiosi internazionali e premi Nobel, come Selman Abraham Waksman, James Watson e Alexander Fleming. Ed è proprio in questo contesto educativo che si inquadra l'idea di costruire un Museo Anatomico, che fosse strumento utile per la formazione, non solo del personale medico, ma di tutto il personale sanitario.

L'incontro con Rudolf Grützner è fondamentale per Morelli. Grützner è un austriaco di cui si sa molto poco, alcune volte viene presentato come professore di Anatomia Patologica o tecnico esperto nelle preparazioni anatomiche o come espositore di curiosità nelle fiere. Si sa che aveva una particolare abilità nella preparazione anatomica che probabilmente metteva a servizio di spettacoli itineranti. L’abilità di Grützner fu utilizzata da Morelli per implementare e arricchire il Museo in cui l’illustrazione degli aspetti normali e patologici del corpo umano si accompagna a quella di animali, nella convinzione che la conoscenza del corpo dell’uomo non possa essere scissa dalla comparazione naturale.

Si deve anche ricordare che recentemente i preparati del Museo Anatomico sono stati fonte di ispirazione per il libro di fotografia di Simone Casetta, corredato dal testo di John Berger "Fanno finta di non esserci", a sottolineare un ulteriore aspetto artistico dei preparati del Museo.

Il Museo Anatomico è ospitato in un locale al piano terra dell'Ospedale Forlanini; ha una estensione di poco meno di 206 metri quadri complessivi ed è parzialmente suddiviso in ambienti da pareti in muratura e da pareti di scaffalature. Nel lavoro di censimento sono stati individuati e numerati nove ambienti e un totale di ottantatré scaffalature, di cui cinque sono occupate da preparati di Anatomia comparata. Vi sono anche cinque vetrine chiuse, contenenti preparati anatomici. Ogni preparato è stato censito con riferimento alla sua posizione: ambiente, scaffalatura, ripiano. I preparati hanno mantenuto la loro numerazione originaria, quando presente, ma hanno acquisito una numerazione aggiuntiva, in relazione alla loro tipologia.

I preparati anatomici sono disposti con un preciso ordine organizzativo. Si parte dal fondo: i primi preparati umani sono relativi allo sviluppo dell'embrione e del feto. Questi meravigliosi preparati sono preceduti da alcuni preparati animali, a sottolineare il contesto naturalistico in cui si sviluppano le scienze nella prima metà del ‘900, ma anche il profondo legame che esiste tra la filogenesi e l'ontogenesi. In questa sezione vi sono numerosi preparati di feti anche in situazioni particolari, come posizione podalica, gravidanze gemellari e plurigemellari. Vi sono esempi di feti affetti da patologie teratogene. È possibile che questi preparati provengano dalle collezioni di Grützner e venissero utilizzati nei suoi spettacoli itineranti, finché una nuova sensibilità e una nuova disciplina di legge resero impossibile questa forma di spettacolo. In questo caso la scelta di Morelli di acquisire questi preparati e di dotarli di una formale diagnosi medica conferisce loro un'alta dignità scientifica.

Successivamente, a testimonianza della profonda valenza didattica, venne affrontato il primo argomento che normalmente si tratta nei corsi di Anatomia Umana: il sistema locomotore. Il sistema locomotore è trattato con numerosi preparati ossei secchi: vi sono numerose ossa isolate del cranio del tronco e degli arti. Alcuni di essi sono sezioni di osso, utilizzati per mostrare l'organizzazione interna dell'osso stesso. Tra i preparati di sezioni ossee, vi è un intero scheletro, ricostruito dalle singole sezioni di tutte le ossa. Questa ricostruzione è conservata in una teca. In alcuni preparati sezioni sottili di ossa sono state disposte in una tavola anatomica come parte integrante della tavola stessa. Tra i preparati ossei, vi sono preparazioni anatomiche di ossa complesse, come quelle delle cavità dell'orecchio medio e interno dell'osso temporale. Anche i minuscoli ossicini dell'orecchio medio sono stati qui isolati e fissati nella teca. Nella sezione dedicata al sistema locomotore vi sono numerosi preparati muscolari e articolari in vaso. Tra questi vi sono preparati della muscolatura degli arti, della parete toracica, addominale, della testa e del collo. Alcuni preparati sono diafanizzati e conservati in xilolo in vaso. La tecnica della diafanizzazione prevede una disidratazione del preparato che viene immerso in xilolo. Questa tecnica rende trasparenti i tessuti e ciò consente una osservazione delle strutture in profondità. In alcuni preparati diafanizzati si possono osservare i centri di ossificazione dello scheletro di un neonato.

Segue la sezione della splancnologia, con preparati in vaso o secchi. La maggioranza dei preparati degli organi interni è conservata in formalina, in vasi di dimensioni diverse che contengono preparazioni anatomiche di organi, raggruppati per sistemi, come il sistema cardiocircolatorio, respiratorio, uro-genitale, endocrino. Il sistema cardiocircolatorio è trattato con preparati di cuore o di vasi, che spesso sono evidenziati con l'uso di coloranti di perfusione, rosso o blu, per evidenziare la circolazione arteriosa e venosa. Questo costituisce un notevole richiamo alla finalità didattica. Spesso i preparati anatomici sono accompagnati da tavole con l'indicazione delle strutture. Questo, oltre a sottolineare il fine didattico, costituisce un valore storico aggiunto al preparato. Alcune volte le tavole sono di pregevole fattura, colorate o disegnate con inchiostro di china su carta pergamena. Nella sezione della splancnologia vi sono molti preparati del sistema respiratorio. Da sezioni della testa e del collo che mostrano le prime vie respiratorie, fino alle vie respiratorie inferiori. I polmoni e le ramificazioni bronchiali sono tra i preparati più rappresentati. Ve ne sono molti essiccati: si tratta di preparati di interi polmoni o di alberi bronchiali dopo demolizione del parenchima polmonare.  

Le preparazioni più belle e numerose sono nella sezione del sistema nervoso, proprio per l'interesse speciale di Morelli per lo studio di questo argomento. Alcune preparazioni anatomiche comprendono sia l'encefalo che il midollo spinale in situ, con l'origine dei nervi. Queste rare preparazioni richiedono una grandissima padronanza della tecnica di dissezione. Un preparato mirabile del sistema nervoso centrale e periferico è addirittura estrapolato dal contesto dei tessuti circostanti, isolato completamente e adagiato in una teca, disposta orizzontalmente, contenente formalina tra due lastre di vetro sigillate. Tra i preparati del sistema nervoso, vi sono numerose sezioni coronali o trasversali dell'encefalo, con dettagli della organizzazione della sostanza bianca e grigia, dei ventricoli cerebrali e dei nervi encefalici. Nelle preparazioni del sistema nervoso centrale si nota una particolare cura nella evidenziazione della organizzazione delle meningi e della vascolarizzazione, in ragione della grande prevalenza delle patologie di origine vascolare in questo distretto anatomico. Anche nel sistema nervoso vi è un'attenzione particolare allo sviluppo: in alcuni preparati fetali si osserva l'encefalo con l'accenno delle scissure primarie, successivamente si cominciano a formare i solchi e le circonvoluzioni che si completano alla nascita. Oltre al sistema nervoso centrale, il sistema nervoso periferico è oggetto di preparazioni molto dettagliate. Vi sono preparati che illustrano la distribuzione dei nervi encefalici e dei plessi dei nervi spinali.

Tra i preparati del museo vi sono anche delle rappresentazioni di quantità. Alcuni cilindri sigillati contengono liquidi, che illustrano il quantitativo della secrezione ghiandolare, come il prodotto della secrezione giornaliera gastrica o pancreatica, o la massa sanguigna. La misurazione in Medicina è importante, e la visualizzazione della quantità ha una forte valenza didattica.

L'ultima sezione è dedicata all'Anatomia topografica, che rappresenta la fase finale di studio dell'Anatomia: lo studio dei rapporti che vi sono tra i vari organi, indipendentemente dalla loro appartenenza a sistemi diversi. In questa sezione si osservano preparati di interi tronchi di individui adulti, di neonati o di feti. Anche qui alcuni preparati sono corredati da tavole eseguite a mano con inchiostro di china. Alcuni dei preparati sono costituiti da sezioni sottili, conservati tra due lastre di vetro sigillate, contenenti formalina che ne consentono la visione da ambo i lati. Nell'ultima sezione dell'Anatomia topografica le sezioni seriate del corpo umano, conservate tra due lastre di vetro sono agganciate su un supporto metallico che permette di sfogliarle come le pagine di un libro. Queste sezioni costituiscono ancora oggi delle unicità straordinarie nei musei anatomici italiani: sono una rarità che anticipa, in modo impressionante, quello che la tecnica radiologica successiva consentirà di vedere attraverso la tomografia assiale computerizzata.

A corredo dei preparati anatomici, vi sono numerose tavole eseguite a mano e modelli anatomici di interi tronchi o di organi isolati. Alcuni di essi sono in cera e di pregiatissima fattura, con una notevole cura del dettaglio.

Nel lavoro di censimento dei preparati, questi sono stati divisi in due grosse categorie: preparati umani e preparati non umani. I preparati umani sono stati ulteriormente divisi in umidi e secchi. Questa suddivisione è importante per il diverso trattamento di manutenzione e restauro e conservazione che i preparati umidi o secchi richiedono. I preparati non umani comprendono i modelli e le tavole anatomiche. I preparati umidi sono immersi in formalina o diafanizzati in xilolo e conservati in vasi di diversa dimensione o in teche, costituite da due lastre di vetro sigillate, contenenti liquido. I preparati secchi, ovvero esposti all'aria, comprendono i preparati ossei e gli organi essiccati.

Il numero totale dei preparati umani censiti è 1.145. Il numero dei preparati non umani è 149. La maggioranza dei preparati è in vaso, sono preparati conservati in formalina. Si tratta di un enorme patrimonio umano, didattico e storico che deve essere preservato, conservato e tramandato.


Ringraziamenti

Si ringraziano la Direzione Generale dell’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini per il consenso alla divulgazione dei dati raccolti e la professoressa Valentina Gazzaniga per il suo supporto nella ricostruzione storica.


Prof.ssa Rosa Vaccaro, Dipartimento di Scienze Anatomiche, Istologiche Medico Legali e dell'Apparato Locomotore, “Sapienza” Università di Roma

Per la corrispondenza: rosa.vaccaro@uniroma1.it