Prof. Virgilio Baldassarre

"Sapienza" Università di Roma

Articolo pubblicato in:

Anno Accademico 2015-2016

Vol. 60, n° 3, Luglio - Settembre 2016

ECM: Novità terapeutiche in tema di Arteriopatie Ostruttive degli Arti Inferiori

19 aprile 2016

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Caso clinico 1. Impiego di nuove tecnologie nel trattamento dell’arteriopatia periferica

V. Baldassarre

Viene presentato un caso di ostruzione lunga dell’arteria femorale superficiale, trattato con tecnica endovascolare, utilizzando un nuovo pallone da angioplastica periferica, che consente una migliore ripartizione dell’energia meccanica lungo il vaso ed un minore stress di parete sull’endotelio. Tali caratteristiche permettono di limitare la possibilità di dissezioni post-dilatazione e quindi il ricorso al successivo impianto di uno stent lungo (“bailout stenting”) che spesso condiziona sfavorevolmente la prognosi a distanza.

Si tratta di un uomo di 51 anni, abituale fumatore di 30 sigarette al dì, in stadio IIb secondo la classificazione L-F, in grado di percorrere 100 metri in assenza di sintomatologia.

Nella nostra esperienza, dal gennaio 2014 a febbraio 2016 abbiamo trattato 48 pazienti con:

-       ostruzione arteria femorale superficiale (AFS)            62,9 %

-       ostruzione arteria poplitea (AP)                                      22,2 %

-       ostruzione AFS + AP                                                        14,8 %

La lunghezza media della ostruzione era 96 mm (range 38-320). 31/48 presentavano CTO 64,5%. Tecnicamente il successo è stato del 100%. In 5/48 (10,4%) si è dovuto impiantare lo stent lungo (“bailuot-stenting”), in 3 casi per dissezione limitante il flusso, in 2 casi per stenosi severa residua.

Il follow-up mediano è durato 11,2 mesi (1-24).

PP 95,3% e AP 100%.

Nella Fig. 1 l’arteriografia dimostra l’ostruzione lunga della arteria femorale superficiale nel caso clinico in esame. Le Fig. 2 e 3 il trattamento endovascolare e la Fig. 4 il follow-up angiologico a 13 mesi.

 

Figura 1

Figura 2

Figura 3

Figura  4