Anno Accademico 2015-2016

Vol. 60, n° 3, Luglio - Settembre 2016

ECM: Novità terapeutiche in tema di Arteriopatie Ostruttive degli Arti Inferiori

19 aprile 2016

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Luci ed ombre nell’uso dei dispositivi endovascolari per il trattamento dell’arteriopatia ostruttiva femoro-distale

S. Ronchey

Le procedure endovascolari del tratto femoro-distale hanno subito un importante miglioramento tecnologico per via dello sviluppo di vecchi e nuovi dispositivi (palloni e stent medicati, stent riassorbibili, stent metallici di nuova generazione, aterotomi, endograft), che hanno consentito un allargamento delle indicazioni. In particolare, l’impiego di nuovi stent conformabili ha permesso di migliorare almeno del 10%  i tassi di pervietà a 2 anni rispetto ai precedenti devices. In fig. 1 le diverse opzioni terapeutiche.

D’altra parte, l’impiego di palloni medicati e stent medicati ha permesso un miglioramento importante rispetto alla angioplastica “plain”.

Rimane naturalmente il problema della restenosi dopo trattamento endovascolare, che può determinare l’occlusione del vaso. Tale evento è purtroppo possibile anche dopo impiego di dispositivi medicati, che esauriscono il rilascio del farmaco entro i primi sei mesi. La soluzione endovascolare a questo problema potrebbe essere rappresentata dalla progettazione di nuovi stent (“Eluvia stent system”) a rilascio prolungato di farmaco (paclitaxolo) nei casi in cui è prevedibile una possibile re-stenosi vascolare.

Figura 1

Una prima esperienza dell’impiego di stent vascolari GORE® TIGRIS® in stenosi delle arterie femorali superficiali e poplitee, variabili da 43,1 ± 27.8 mm, ha dimostrato risultati tecnicamente positivi nel 100% dei casi, anche fino a 12 mesi dall’impianto.

Le strategie terapeutiche oggi disponibili sono molteplici, con ottimi risultati nel breve periodo, ma è necessario avere soluzioni più durevoli nel tempo. A questo proposito le tecnologie che permettono il rilascio prolungato dei farmaci risultano promettenti.

 

Figura 2

 

Figura 3


BIBLIOGRAFIA

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