Anno Accademico 2023-2024
Vol. 68, n° 4, Ottobre - Dicembre 2024
Simposio: La Prevenzione in Oncologia
28 maggio 2024
Simposio: La Prevenzione in Oncologia
28 maggio 2024
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I protocolli d’intesa tra A.O.U. Sant’Andrea e ASL Roma 1 sono un modello operativo di integrazione ospedale-territorio. La collaborazione tra strutture con diversi livelli di complessità assistenziale garantisce da un lato le migliori opportunità di cura e, dall’altro, la sostenibilità del nostro Servizio Sanitario.
Obiettivo dei programmi integrati di prevenzione è garantire la tempestività di diagnosi e l’accesso ai trattamenti integrati più efficaci.
Percorso di screening per tumori eredo familiari di mammella e ovaio
Nasce nel 2023 il percorso assistenziale per i tumori eredo familiari di mammella-ovaio. L'obiettivo è identificare le donne che per motivi eredo-familiari presentano un rischio più elevato, rispetto alla popolazione generale, di sviluppare neoplasia mammaria e/o ovarica al fine di attivare un percorso di sorveglianza personalizzato e più appropriato.
Obiettivo. Eseguire una stratificazione della popolazione in base al rischio individuale, rilevando fattori e condizioni eredo-familiari che sono frequentemente correlati allo sviluppo di neoplasie mammarie e/o ovariche ed identificando le donne da avviare ad un percorso di sorveglianza diagnostica specifica.
Target. Donne fra i 50 e i 74 anni che aderiscono al programma regionale di screening per il tumore della mammella della ASL Roma 1 della Regione Lazio.
Fase1: questionari. La prima valutazione è effettuata tramite questionari che raccolgono dati della storia personale e familiare, somministrati a tutte le donne aderenti al programma regionale di screening mammografico della ASL Roma 1.
Fase 2: approfondimento. Le donne che presentano potenziali fattori di rischio vengono inserite nel nuovo percorso assistenziale, ricevendo le informazioni utili e l’appuntamento per una visita senologica o genetica, secondo la specificità del caso, al fine di definire per ciascuna l’effettivo livello di rischio individuale.
Fase 3: sorveglianza. Al termine del percorso ogni donna viene inserita nella propria specifica categoria di rischio ed avviata al programma di sorveglianza sanitaria più adatto; la sorveglianza sanitaria è più stretta per le donne ad alto rischio eredo-familiare.
Percorso di screening per tumori del colon-retto
Nasce nel 2015 il percorso assistenziale integrato per i tumori del colon-retto. L'obiettivo è identificare le persone che presentano un rischio più alto di sviluppo di una neoplasia del colon-retto, avviandole al percorso terapeutico opportuno o all’eventuale programma di sorveglianza personalizzata.
Obiettivo. Utilizzare un semplice test delle feci per individuare precocemente tumori o lesioni pre-cancerose, avviando tempestivamente il paziente all’eventuale iter diagnostico-terapeutico appropriato.
Target. Donne e uomini fra i 50 e i 74 anni che aderiscono al programma regionale di screening per il tumore del colon-retto della ASL Roma 1 della Regione Lazio.
Fase1: test del sangue occulto nelle feci. La prima valutazione prevede che le persone nella fascia di età 50-74 anni eseguano gratuitamente il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci (SOF), anche rivolgendosi alle farmacie territoriali. Le tracce ematiche possono essere un indizio della presenza di forme tumorali oppure di polipi che possono, in futuro, degenerare.
Fase 2: approfondimento diagnostico. Nel caso di positività al test, la ASL Roma 1 avvia il paziente al percorso di approfondimento diagnostico al Sant’Andrea. Attraverso la visita pre-endoscopica, la colonscopia e, qualora necessaria, la biopsia, gli specialisti gastroenterologi individuano eventuali tumori o lesioni pre-cancerose.
Fase 3: intervento e/o sorveglianza. Il paziente viene avviato al percorso terapeutico opportuno, con eventuale intervento, o all’eventuale programma di sorveglianza personalizzata.
Attraverso lo studio dei fattori di rischio, predittivi di una probabile insorgenza di un tumore, il percorso mira ad intercettare precocemente l’insorgenza di patologie oncologiche al fine di adottare tempestivamente la strategia più utile al successo terapeutico e incrementando così le chance di cura della malattia.
Attraverso l’identificazione dei fattori di rischio, predittivi di una probabile insorgenza di un tumore, il percorso mira ad intercettare precocemente l’insorgenza di patologie oncologiche al fine di adottare tempestivamente la strategia più utile al successo terapeutico. I programmi di screening integrato incrementano pertanto le chance di cura della malattia, perseguendo contestualmente anche l’obiettivo di una sorveglianza sanitaria personalizzata e favorendo la sostenibilità dell’intero sistema.
Dott.ssa Daniela Pisani, Direzione Sanitaria A.O.U. Sant’Andrea
Per la corrispondenza: dpisani@ospedalesantandrea.it