Anno Accademico 2016-2017

Vol. 61, n° 3, Luglio - Settembre 2017

ECM: Cuore Polmone 2017

21 marzo 2017

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Lettura Magistrale: La fibrosi polmonare idiopatica (IPF)

F. Varone

La fibrosi polmonare idiopatica (IPF) è definita come una forma specifica di polmonite interstiziale fibrosante progressiva da cause sconosciute. La malattia è limitata al polmone e colpisce più frequentemente la popolazione adulta (generalmente la 6°-7° decade di vita). L’IPF è associata al pattern istopatologico e/o radiologico definito UIP (Usual Interstitial Pneumonia)1. I sintomi principali sono dispnea progressiva e tosse cronica.  La malattia è gravata da una prognosi peggiore di molte neoplasie, con una sopravvivenza media dalla diagnosi di circa 2-4 anni, sebbene il decorso sia altamente variabile e non prevedibile2, 3.

L’IPF può presentare un decorso rapidamente ingravescente, o un decorso più lento, con progressiva perdita di funzionalità polmonare nel tempo. È però possibile in qualsiasi momento che il decorso venga bruscamente alterato dall’insorgenza di una esacerbazione acuta di malattia, evento caratterizzato da rapido ed inesorabile peggioramento clinico e mortalità elevatissima4.

In passato l’IPF era considerata come una malattia derivante da un insulto infiammatorio che poi esitava in fibrosi progressiva. Questo paradigma fisiopatologico è stato definitivamente abbandonato, anche dopo la pubblicazione di uno studio multicentrico randomizzato che ha dimostrato che un approccio terapeutico basato sull’immunomodulazione con utilizzo di prednisone, azatioprina ed N-acetilcisteina ha portato ad un significativo incremento della mortalità nei pazienti in braccio attivo di trattamento5.

Secondo l’attuale schema fisiopatologico l’IPF è associata con una serie di fattori di rischio genetici ed ambientali (fumo di sigaretta, esposizioni a polveri di legno e metallo, infezioni virali, inalazioni di particolato, silice, microaspirazioni). Queste esposizioni, croniche e ripetute nel tempo, agiscono determinando lesioni epiteliali polmonari. Le lesioni vanno a danneggiare un epitelio che, per anomalie genetiche, è caratterizzato da precoce senescenza ed apoptosi. In particolare la perdita di capacità staminale da parte dei pneumociti di 2° ordine gioca un ruolo centrale nella genesi della malattia.  Le cellule epiteliali polmonari, così danneggiate, producono diversi fattori di crescita e citochine profibrotiche, come il transforming growth factor β (TGF β), il fibroblast growth factor (FGF) e il platelet-derived growth factor (PDGF). Tra i fattori genetici chiamati in causa vi sono geni associati con anomalie del surfattante, con il mantenimento dei telomeri, con le difese dell’organismo e con la funzione di barriera epiteliale. Questo processo determina l’attivazione aberrante di fibroblasti, la trasformazione in miofibroblasti (fenotipo cellulare invasivo nell’IPF), la deposizione incontrollata di matrice extracellulare, e il rimodellamento progressivo della struttura istologica polmonare6.

La diagnosi di IPF è di frequente ritardata in quanto i sintomi, come in molte condizioni patologiche polmonari, sono aspecifici ed attribuiti spesso ad altre patologie. All’auscultazione del torace sono spesso udibili i caratteristici crepitii a velcro7. La raccolta di dati anamnestici riveste particolare importanza poiché l’IPF è una diagnosi di esclusione. È necessario infatti escludere la presenza di altre patologie sistemiche con interessamento polmonare, connettivopatie, malattie polmonari da esposizione, danno polmonare da farmaci8. Nell’algoritmo diagnostico dell’IPF la TC del torace in alta risoluzione riveste un ruolo di primo piano. La presenza di opacità reticolari bronchiectasie da trazione, e spazi aerei cistici disposti su più file con una distribuzione prevalentemente periferica, basale, bilaterale (polmone ad alveare o honeycombing) sono caratteristiche del pattern TC di "definite UIP". L’assenza di honeycombing, ma la presenza delle altre caratteristiche sopra elencate viene definito come pattern di "possible UI"9. Tutti i casi in cui la HRCT del torace non è diagnostica dovrebbero teoricamente essere sottoposti a biopsia polmonare chirurgica. Tuttavia, visto il rischio di complicanze, e vista la morbidità e la mortalità associata a tale procedura, è necessario effettuare un bilancio rischio-beneficio prima di effettuare una biopsia chirurgica10. Il tipico pattern istopatologico UIP è caratterizzato da fibrosi interstiziale, coinvolgimento a chiazze, eterogeneità spaziale e temporale, fibrosi densa, distorsione dell’architettura polmonare, honeycombing microscopico (spazi cistici rivestiti da epitelio bronchiolare) e dalla presenza dei foci fibroblastici, considerati come aree proliferative di malattia attiva1.

L’approccio diagnostico multidisciplinare dinamico (clinico, patologo, radiologo) è considerato attualmente il gold standard11. E’ stato recentemente dimostrato che l’approccio multidisciplinare tra figure professionali esperte aumenta la confidenza e la concordanza diagnostica rispetto ad un approccio individuale12. In passato numerosi trial clinici volti alla ricerca di terapie efficaci sull’IPF hanno avuto risultati fallimentari.

Negli ultimi anni, l’utilizzo di due farmaci, Pirfenidone e Nintedanib, efficaci nel rallentare il declino funzionale nel tempo, ha rivoluzionato l’approccio terapeutico alla malattia, dando nuova speranza ai malati e infondendo una grande linfa alla ricerca scientifica. Nel 2014, questi due farmaci sono sati approvati dall’ente regolatore statunitense FDA (Food and Drug Administration) per il trattamento dell’IPF. Il Nintedanib, un inibitore intracellulare di tirosin kinasi diretto contro numerosi bersagli tra i quali i recettori del platelet derived growth factor (PDGF), del fibroblast growth factor (FGF)  e del vascular endothelial growth factor (VEGF),  ha dimostrato una riduzione del tasso annuale di declino della capacità vitale forzata (FVC) rispetto al placebo, ed una riduzione del numero di esacerbazioni acute di malattia13. Il Pirfenidone, un composto piridinico con target recettoriale sconosciuto, con attività pleiotropiche antiinfiammatorie, antifibrotiche ed antiossidanti, ha dimostrato efficacia nel ridurre la proporzione di pazienti con declino annuale dell’FVC  superiore al 10% rispetto al placebo, e di aumentare la proporzione di pazienti senza declino funzionale in un anno14. Entrambi questi farmaci presentano effetti collaterali (principalmente a livello gastrointestinale, e nel caso del pirfenidone anche a livello cutaneo) che sono però generalmente lievi o moderati, e nella maggior parte dei casi di facile gestione clinica grazie a modifiche del dosaggio. Dopo la pubblicazione di questi lavori, i due farmaci hanno riceduto una raccomandazione condizionale per l’uso terapeutico su pazienti con IPF nella revisione delle linee guida pubblicata nel 201515. Lavori recentemente pubblicati hanno mostrato come tali farmaci siano efficaci in differenti fenotipi della malattia, ed anche nei pazienti con funzione polmonare conservata16, 17. Gli straordinari risultati di questi recenti trials hanno dato il via alla sperimentazione di nuove molecole che stanno attualmente attraversando la fase 1 o la fase 2. Tra queste molecole, che hanno come target varie e diverse vie profibrotiche, vi sono inibitori tirosin kinasici, anticorpi monoclonali, cellule staminali, antibiotici, farmaci diretti contro l’attivazione del trasforming growth factor-ß (Tabella 1).

 

MOLECOLA CLINICALTRIALS.GOV NUMERO REGISTRATIVO DISEGNO DELLO STUDIO
ENDPOINTS
FG-3019 NCT01890265 Phase 2, Randomized, Double-Blind, Placebo-Controlled Efficacy and Safety
GSK3008348 NCT02612051 Phase 1, Randomized, Crossover, Placebo-controlled, Double blind Safety and tolerability
GLPG1690 NCT02738801 Phase 2, Randomized, Double-Blind, Parallel Group, Placebo-Controlled, Multicenter Phase 2, Randomized, Double-Blind, Parallel Group, Placebo-Controlled, Multicenter
BMS-986020 NCT01766817 Phase 2, Randomized, Placebo-controlled, Double blind Efficacy and safety
 CC-90001 NCT02510937  Phase 1/2, Non-randomized, Open label  Safety, tolerability, pharmacodynamics and pharmacokinetics 
 KD025 NCT02688647  Phase 2, Randomized, Open label, Single group  Safety, tolerability and activity 
 PBI4050 NCT02538536  Phase 2, Open-label, Single Arm  Safety and tolerability 
GSK2126458  GSK2126458  Phase 1, Randomized, Placebo-controlled, Double-blind  Safety, tolerability and pharmacokinetics 
Sirolimus  NCT01462006  Phase 2, Placebo-Controlled, Crossover, Double blind  Change in peripheral blood concentration of CXCR4+ fibrocytes, safety and tolerability 
 BG00011 (STX100) NCT01371305  Phase 2, Randomized, Double-Blind, Placebo-Controlled  Safety and tolerability 
Dasatanib + Quercetin  NCT02874989  Phase 1, Single-group, Open-label  Efficacy and safety 
 Lebrikizumab NCT01872689  Phase 2, Randomized, Double blind, Placebo-controlled  Efficacy and safety 
TD139  NCT02257177  Phase 1/2, Randomized, Placebo-controlled, Double blind  Safety, Tolerability and Pharmacokinetics 
 QAXT576 NCT00532233  Phase 2, Open label, Single group  IL-13 levels in blood 
 SAR156597 NCT02345070  Phase 2, Randomized, Double-blind, Placebo-controlled  Efficacy and safety 
 IW001 NCT01199887  Phase 1, Single group, Open-label  Safety, tolerability, and biologic Effects 
 PRM-151 NCT02550873  Phase 2, Randomized, Double blind, Placebo-controlled  Efficacy 
 Tipelukast NCT02503657  Phase 2, Randomized, Placebo-Controlled, Double-Blind  Efficacy, Safety and Tolerability 
Rituximab  NCT01969409  Phase 2, Randomized, Double blind, Placebo-controlled  Decrease of anti-HEp-2 autoantibodies 
 hMSCs NCT02013700  Phase 1, Randomized, Blinded and Placebo-controlled  Efficacy 
  hMSCs NCT01919827  Phase 1, Single group, Open label  Safety and feasibility 
 Lung Stem Cells NCT02745184  Phase 1/2, Single group, Open label  Efficacy and Safety 
 Cotrimoxazole NCT01777737  Phase 3, Randomized, Double blind  Efficacy and safety 
Azithromycin  NCT02173145  Phase 3, Randomized, Double blind, Placebo controlled  Cough reduction, lung function improvement

 

 

Tab. 1. Lista dei trials terapeutici su IPF attualmente in corso

 

Sono inoltre in corso trials di combinazione, il cui obiettivo è quello di valutare se un regime di combinazione di più farmaci può essere tollerato, sicuro ed efficace nei pazienti affetti da IPF. I trials di questo tipo tuttora in corso riguardano le combinazioni di pirfenidone e nintedanib, di pirfenidone e sildenafil, di nintedanib e sildenafil e di pirfenidone e vismodegib (Tabella 2).

 

FARMACI CLINICALTRIALS.GOV NUMERO REGISTRATIVO

DISEGNO DELLO STUDIO

ENDPOINTS
Pirfenidone + Nintedanib      NCT02598193 Phase 4, Open label, Non-Randomized, Single group Safety and tolerability of combination therapy
Nintedanib + Pirfenidone NCT02606877 Phase 4, Open label, Non-Randomized, Multiple-dose, Two group Interaction in pharmacokinetics
Pirfenidone + Sildenafil NCT02951429 Phase 2, Randomized, Placebo-controlled, Double Blind Efficacy, safety, and tolerability
Nintedanib + Sildenafil NCT02802345 Phase 3, Randomized, Placebo-Controlled, Double Blind Efficacy and safety
Pirfenidone + Vismodegib NCT02648048 Phase 1, Open label, Single group Safety and tolerability

 

Tab. 2. Lista dei trials di terapia combinata in corso

 

Il principale obiettivo della ricerca scientifica in questo settore sarà quello di stoppare l’aberrante ed incontrollata deposizione fibrotica, che porta a danno tissutale pressoché irreversibile. La strada da percorrere sarà ancora molto lunga e tortuosa, ma la speranza di trovare una cura definitiva per l’IPF non è più una mera utopia.


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