Anno Accademico 2017-2018
Vol. 62, n° 3, Luglio - Settembre 2018
ECM: Cuore e Polmone 2018
27 marzo 2018
ECM: Cuore e Polmone 2018
27 marzo 2018
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Il 7 ottobre 2015 è stato pubblicato il decreto n° 200474/2015 del Commissario ad acta relativo alla gestione del paziente cronico da utilizzarsi a livello territoriale per la Broncopneumopatia Cronico Ostruttiva (BPCO), Scompenso Cardiaco, Terapia anticoagulante orale (TAO) e Diabete.
Con il Decreto della Regione Lazio n°113 del 11 aprile 20161 si iniziava la sperimentazione del Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) della Broncopneumopatia Cronico Ostruttiva (BPCO) in due distretti della ASL Roma E attualmente Roma 1: Distretti 1 e 14.
I due Distretti sono stati scelti in quanto sedi di due super Unità di Cure Primarie (UCP) di venti Medici di Medicina Generale ciascuno che svolgevano la loro attività assistenziale all’interno dei Presidi della ASL: Casa della Salute di via Fra’ Albenzio per il Distretto 1 e Poliambulatorio di Piazza San Zaccaria Papa per il Distretto 14.
Nel Distretto 1, nella stessa Casa della Salute, esisteva già la possibilità di eseguire gli accertamenti previsti per la diagnosi e relativa presa in carico dei pazienti con sospetta BPCO per l’avvio al percorso (PDTA).
Nel Distretto 14, invece, è stato necessario attivare, nel Comprensorio di Santa Maria della Pietà, un Ambulatorio di Pneumologia e Spirometria, gestito dai Pneumologi del San Filippo Neri, da affiancare ai preesistenti ambulatori di Cardiologia e Radiologia. Si precisa che il PDTA prevede anche la partecipazione dei Professionisti Infermieri con finalità di assistenza e formazione del Paziente.
Nella presentazione si farà riferimento solo alla esperienza del Distretto 14 riguardante l’attività dei venti Medici di Medicina Generale (MMG) della UCP di San Zaccaria Papa e l’attività di altri cinque Medici di una UCP territoriale.
Sono stati esaminati circa cento pazienti di cui il 70% con diagnosi confermata di BPCO.
Dei settanta pazienti esaminati sono stati avviati al percorso sessanta pazienti, mentre dieci sono stati esclusi per limiti di età (superiore agli ottanta anni).
Non è stato possibile ottenere dal Distretto i dati ufficiali definitivi.
Il bilancio provvisorio della nostra esperienza è basato sulla valutazione degli obiettivi finora raggiunti e delle criticità superate.
Per l’identificazione degli obiettivi del PDTA si è tenuto conto del Decreto del commissario ad Acta «Linee di indirizzo per la gestione a livello territoriale della presa in carico del paziente cronico e relativo percorso attuativo e degli «Obiettivi salute e medicina d’iniziativa» previsti dall’ultimo ACN del 21/12/20172.
Per l’identificazione delle criticità nella gestione della BPCO si è preso spunto dalla ricerca «PDTA standard per le patologie croniche, 11 ASL a confronto nella gestione della rete dei servizi per BPCO, tumore polmonare, ictus, scompenso cardiaco e artrite reumatoide» effettuata dall’Università Bocconi di Milano (Cergas) e FIASO (Federazione Italiana Aziende Sanitarie ospedaliere)3.
La finalità dello studio era quella di valutare la possibilità di raggiungere il maggior numero di obiettivi previsti nelle linee di indirizzo per il paziente cronico descritte nel decreto.
Lo studio si proponeva anche di valutare se le criticità nella gestione del paziente affetto da BPCO venivano migliorate dall’applicazione del percorso.
In conclusione il bilancio di questo periodo di sperimentazione del PDTA BPCO nel distretto 14 della ASL Roma 1 è sicuramente positivo avendo raggiunto la maggior parte degli obiettivi che ci si era posti e superato molte delle criticità che si erano presentate. La soddisfazione dei pazienti che hanno intrapreso il percorso è andata oltre ogni aspettativa del medico e del paziente stesso. Fondamentale è la motivazione di tutti gli operatori, ma, in particolare, dei MMG quali principali artefici dei PDTA.
È fortemente auspicabile che vengano attivati interventi di formazione e sensibilizzazione.
È fondamentale che si crei una comunicazione efficace e condivisa tra tutti gli operatori sanitari, che vengano resi omogenei i flussi informatici con modalità di accesso semplici e diretti, oltre a prevedere lo strumento dell’audit clinico per il confronto tra professionisti.
Tutto ciò al fine di rendere tutti protagonisti di un cambiamento che, da qui a breve, inevitabilmente modificherà l’idea di sanità di ogni cittadino ed operatore sanitario.
BIBLIOGRAFIA